La scuola in Archivio
Negli ultimi anni l’Archivio Terracini si sta impegnando a promuovere la conoscenza del suo ricchissimo patrimonio documentale e librario anche fra il pubblico non specialistico.
Se è infatti vero che una così importante messe di fonti storiche va protetta e valorizzata in primo luogo attraverso l’indispensabile e complessa attività di riordino, inventariazione e messa a disposizione per gli studi, è insieme essenziale, per la stessa sopravvivenza dei documenti e dei contenuti che questi veicolano, che il patrimonio sia il più possibile conosciuto: una comunità consapevole dell’esistenza e del valore delle fonti che documentano la propria storia se ne farà, in modo spontaneo, tutrice e garante. E per comunità in questo caso intendiamo, insieme, la comunità degli ebrei piemontesi e italiani, ma anche la cittadinanza torinese e piemontese tutta, e più generalmente la società civile, che sulla corretta documentazione del fatto storico deve costruire la sua parte migliore.
I mezzi per avvicinare il pubblico ampio alla conoscenza delle carte, e insieme del lavoro che si fa per conservarle e studiarle correttamente, sono oggi molti e vari: l’Archivio si è impegnato negli ultimi tempi sulla costruzione del sito internet e a questo lavoro ha combinato altre iniziative di comunicazione.
Non solo: grazie a un finanziamento della Regione Piemonte, siamo finalmente riusciti a strutturare un’attività espressamente indirizzata alle scuole. Questa prima attività è stata costruita pensando ai ragazzi della scuola media, ma la speranza è di estendere l’accesso ad alunni e studenti di altri ordini scolastici. Gli obiettivi che è possibile raggiungere permettendo ai giovani e giovanissimi di conoscere i documenti storici con un approccio non mediato sono tanti: il loro accesso diretto agli archivi e alle fonti permette, infatti, sia di conseguire gli scopi di tutela del patrimonio e di formazione di una società consapevole e giusta cui si faceva cenno poco sopra, sia, insieme, di sviluppare una coscienza individuale matura e critica. A ciò si aggiunge che l’utilizzo del sito internet per l’esplorazione delle banche dati con gli inventari dei fondi d’archivio e dei percorsi fra le fonti – chiavi d’accesso preliminari alla consultazione in sede delle carte – offre ai giovani la possibilità di fruire del web come strumento al servizio della cultura, e di far loro apprendere l’uso virtuoso di un ambiente altrimenti molto frequentato ma spesso senza consapevolezza critica.
I nostri primi ospiti sono stati gli alunni delle classi I e III media della scuola Emanuele Artom, che hanno rispettivamente esplorato il percorso web sulle poesie d’occasione conservate nei fondi dell’Archivio Terracini e quello sulle conseguenze dell’emanazione delle leggi razziste del ‘38.
Chiara Pilocane
Il punto di vista dell’insegnante
I ragazzi, grazie a questo progetto, hanno avuto l’opportunità di entrare nel mondo della ricerca, scoprendo con stupore quale sia il valore che un documento storico assume nel momento in cui lo si scopre. Considerando fondamentale, nel processo di formazione della coscienza storica di studenti e cittadini, lo studio della Storia, questa esperienza in Archivio è stata un’occasione indispensabile per avvicinare gli studenti alla capacità di ricostruire i fatti storici ed indagarne i diversi aspetti.
Gli alunni di prima hanno letto alcuni componimenti prodotti in ambito ebraico-piemontese tra fine Ottocento e inizio Novecento, dedicate agli sposi nel giorno delle nozze; si sono cimentati nella trascrizione dei testi, vestendo i panni del filologo, ne hanno ammirato la bella grafia e constatato l’ottimo stato di conservazione. Hanno potuto scoprire e osservare le decorazioni realizzate a mano, in un ambiente silenzioso e accogliente. L’attività ha suscitato una notevole curiosità e la consapevolezza che anche loro, con gli strumenti adeguati, possono ricostruire i tasselli della Storia che si studia a scuola. In questo senso le attività di ricerca in archivio hanno un ruolo fondamentale relativamente all’aspetto motivazionale che è parte integrante del processo di apprendimento degli studenti.
La terza, invece, che si è avvicinata alla Storia indagando il tema delle persecuzioni razziali, ha lavorato in primo luogo sul metodo: gli studenti hanno consultato alcuni inventari cartacei e le banche dati presenti sul portale dell’Archivio, con lo scopo di reperire unità archivistiche recanti testimonianze sull’applicazione di tali leggi, e questa fase dell’indagine ha permesso di capire che per svolgere una ricerca è necessario applicare una metodologia rigorosa e scientificamente fondata. Leggendo, poi, le descrizioni delle unità archivistiche, hanno compilato una formale richiesta indirizzata all’Archivio, per poter consultare le fonti trovate. Questa specifica epoca della Storia contemporanea costituisce una parte sostanziale del percorso di studi di ogni studente. Visionare una documentazione di tal periodo li ha posti a diretto contatto con gli avvenimenti del ‘38, nonché con i soggetti produttori delle fonti, che ne avevano subito in primis le conseguenze. Scoprire l’esistenza di talloncini per ricevuta delle denunce di appartenenza alla razza ebraica, di lettere di sospensione da determinati incarichi, di elenchi di requisizioni ai danni di famiglie ebraiche ha sicuramente contribuito a una riflessione attenta sugli avvenimenti del tempo e ha scaturito momenti di confronto costruttivi e forieri di considerazioni mature.
Maria Elena Ingianni