Come i nostri lettori avranno capito dalla lettera di Anna Segre, in questo numero siamo, a malincuore, obbligati a un congedo: la nostra direttrice ha rassegnato le dimissioni e ha deciso di allontanarsi dalla redazione, pur rimanendo direttore responsabile ad interim fino all’individuazione di un sostituto. Tali scelte sono dettate da profonde ragioni personali che Anna ci spiega con intensa partecipazione nella sua lettera. Anna è stata apprezzatissimo elemento portante della redazione di Ha Keillah per trenta anni e sua direttrice stimata per 12. Per tutto questo tempo, Anna ha rappresentato il giornale stesso in tutte le sue parti, dai contenuti alla grafica, dall’elaborazione di testi memorabili all’impostazione della linea editoriale e di pensiero. Ad Anna va dunque tutta la nostra gratitudine di redattori e, ben prima, di affezionati lettori.

Ovviamente, nella redazione siamo rimasti rattristati e intimoriti, soprattutto dalle potenziali conseguenze di tale allontanamento perché, nonostante le buone intenzioni dei rimanenti e l’abnegazione delle nuove acquisizioni, Anna ci mancherà. Tuttavia, visto l’evolversi della situazione redazionale in un solido rapporto di serena condivisione delle scelte e rispetto reciproco, auspichiamo che Anna possa ancora portare sulle pagine di Ha Keillah quel rigore e quella chiarezza di pensiero, quella immediatezza e forte comunicatività che hanno sempre caratterizzato l’imponente mole dei suoi scritti. Questo evento, anche se traumatico, non andrà a scalfire la nostra volontà di continuare la pubblicazione e anzi di lavorare ancora più accanitamente per traghettare la storia cinquantennale di questo giornale verso lidi di maggior fruibilità di contenuti, appoggiandoci su nuovi strumenti di comunicazione che, pur affiancandosi ancora per un certo tempo alla carta stampata, ci permetteranno di trarre massimo profitto dalle nuove tecnologie digitali.

Ha Keillah resta viva e attiva: come vedrete in questo e nei prossimi numeri, la qualità dei contributi non scende e ci auguriamo vivamente che la solida base costruita da Anna in tanti anni di lavoro appassionato continui a svilupparsi, portando nelle case e, presto, anche in cellulari e computer una delle ormai rare voci di quell’ebraismo progressista che anela alla libertà di pensiero e di espressione. Sono infatti tempi difficili e sempre più impegnativi per chi si pone al fianco dello spirito, delle opinioni e delle battaglie di Ha Keillah. In Israele ed in Italia una destra di conservatorismo reazionario fortissima si radica sempre di più e sembra quasi imbattibile. L’ambiente ebraico italiano non è immune da questi drammatici sviluppi e le dimissioni di Anna in tali momenti ci fanno riflettere sul futuro della stampa ebraica progressista, dove apertura mentale, ampie vedute e disponibilità al confronto sono pilastri fondanti. È una questione che merita un dibattito tutto suo ma che riporta alla consapevolezza che il nostro giornale deve superare questo evento, riprendere le forze e continuare il vivace percorso seguito fin qui.

Anna entrerà nella storia di Ha Keillah come i direttori precedenti, ciascuno con le sue peculiarità e le sue caratteristiche, sempre nella traccia di quanto ideato dalla fondatrice Giorgina Arian Levi, militante antifascista e spirito libero. È in questa linea di forte continuità che ci piacerebbe accogliere il nuovo direttore. Il processo non si prospetta facile ma vedere una nuova firma che prenda in mano tradizione e trasformazione è il sogno di tutta la redazione. Congedandoci da Anna, che ringraziamo con sincero affetto e gratitudine, non possiamo che augurarci che il nuovo direttore non ci faccia aspettare a lungo quanto il messia!

Emilio Hirsch e gli amici della redazione

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