di Emanuele D’Antonio e Daniele Trematore

La ricerca che prospettiamo, condotta grazie a una borsa di studio intitolata alla memoria di Tullio Levi, si è proposta uno studio complessivo della storia politico-istituzionale, culturale e sociale del gruppo ebraico torinese fra la Liberazione e la fine degli anni Sessanta del Novecento.

Sino a oggi, la storiografia ha concentrato le proprie attenzioni sul periodo delle persecuzioni contro gli ebrei torinesi, lasciando in ombra le loro vicende nella prima fase dell’età repubblicana. La nostra indagine non prescinde dal sapere storico prodotto sulla Shoah, evento periodizzante e pertanto ineludibile della storia ebraica in età contemporanea, ma intende ricostruire il “ritorno alla vita” dell’ebraismo torinese. Il nostro sguardo si è focalizzato su due oggetti di ricerca autonomi, ma strettamente correlati fra loro; si è trattato cioè di analizzare, da un lato, i percorsi della reintegrazione dei suoi membri, in particolar modo quella dei docenti universitari e dei professionisti (ingegneri, medici, avvocati, ecc.), e, dall’altro, la storia della ricostruzione della Comunità ebraica.

La scelta di istituire un nesso fra questi due filoni di studio è stata determinata dall’esigenza di evitare i rischi di un’interpretazione decontestualizzante dei due processi. Gli ebrei torinesi condividevano la traumatica esperienza di un’esclusione radicale culminata nello sterminio, ma la mera analisi della loro reintegrazione difficilmente getterebbe luce sulle motivazioni e sulle manifestazioni dei sentimenti di appartenenza (o alternativamente, in singoli casi individuali, di estraneità) alla collettività ebraica. La storia dell’ente comunitario, se affrontata in una prospettiva puramente internalista, non darebbe viceversa conto della complessità del gruppo ebraico né dell’influenza di un contesto di rinnovata apertura sociale, culturale e politica sulla costruzione delle nuove identità.

L’attività di ricerca ha individuato il suo principale punto di riferimento nella ricchissima mole di fonti – a cominciare dal fondo documentale della Comunità – custodite presso l’Archivio Terracini di Torino. Lo studio del reinserimento dei professionisti ebrei si è avvalso inoltre della documentazione conservata negli archivi degli Ordini professionali e delle Guide di Torino pubblicate dall’editore Paravia, oltre che del fondo “Delasem” e delle preziose carte familiari e personali donate all’Archivio storico.

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