Lettera di Dan Rabà
Cara redazione,
sono un ebreo italiano che vive in Israele da 40 anni. Quando sono arrivato in Israele ero appena uscito dal Partito Comunista Italiano (PCI) ed avevo le idee chiare rispetto a Israele. Mio padre Angelo Rabà fu tra i fondatori della prima Sinistra per Israele ed io ancor giovane ne seguivo i testi e le discussioni.
Allora era comune essere per una Pace per il cui slogan era “due popoli due Stati”.
Fui accolto in Israele in Kibbutz (Sasa) con calore ed amicizia ma politicamente ero, diciamo, emarginato.
Poi la storia ebbe il suo corso e mi trovo qui a Tel Aviv con le idee molto meno chiare.
Ma vi scrivo per portare un’altra voce, da Israele. Qui lo slogan “due Popoli due Stati” fa sorridere, parlare di pace non è di moda.
Le posizioni degli attori della politica oggi non sono chiare nella proposta finale. Il governo e le destre partono dal principio che la guerra non avrà mai fine e bisogna armarsi fino ai denti ed essere sempre in grado di distruggere l’avversario in Israele e nel mondo.
Quello che pare il segreto del governo e delle destre è la completa presa di Gaza e, poiché non ci sono proposte alternative vincenti, tenerla occupata. Io ovviamente non la penso così. E vado alle manifestazioni contro il governo e la sua politica (che in realtà è quella di trascinare le cose e farle marcire).
Ma devo dirvi che “due popoli due stati” non è più l’obiettivo, anche per noi la pace è ancora una lontana utopia. Israele è un paese di destra (direi estrema) e quasi non si può dire qualcosa che si viene brutalmente attaccati. In realtà gli stati in gioco sono tre! Israele, Cisgiordania e Gaza: tra i due stati “palestinesi” c’è attrito, anche se il comune obiettivo è uno Stato arabo che comprende tutta Israele: dal fiume al mare. Gli ebrei nello stato palestinese potranno ancora vivere nei propri terreni ma senza diritti di cittadini. In pratica sarà meglio emigrare.
Questa situazione non permette la pratica della democrazia come la si considera in Europa. Anche in Israele, come in diverse parti del mondo, il piano della destra emergente è fatto: limite dei diritti sociali, attacco alla magistratura e attacco alla libertà di stampa.
Non è fase di discussioni tra i due fronti interni, non si può parlare di un futuro di Pace.
Qui io dovrei scrivere cosa ci attende a breve: la continuazione delle lotte tra Hamas e Abu Mazen e poi alla morte di questo Leader poco amato una guerra di successione all’interno della Cisgiordania. Solo dopo il cambiamento si potrà capire quello che si può fare. Ma è prevedibile vinca Hamas e il suo obiettivo è “tutta la Palestina” dal fiume al mare.
Così ora si sta aspettando la morte o il ritiro di Abu Mazen dalla politica attiva.
Io non credo in Trump e nelle sue guerre economiche, sono imprevedibili e hanno nell’anima solo l’interesse economico degli Usa. Anche lì in America la destra vince, è un fenomeno mondiale al quale sarà difficile opporsi.
Quindi io, vecchio pacifista italiano, posso solo seguire una ideologia utopistica di una pace che dovremo aspettare molto … all’infinito.
Ma saremo sempre lucidi per far sì che durante il prossimo periodo non si facciano mosse pratiche di occupazione di nuovi territori, come attualmente fanno i coloni che occupano fisicamente con insediamenti la terra che dovrà essere resa ai Palestinesi?
Ora, al governo, Smotrich è il ministro del tesoro. Devia gran parte del suo bilancio a favore dei coloni.
Vi chiedo di lottare per la democrazia in Israele che è la premessa per un governo onesto e realistico che poi cerchi il dialogo e la coesistenza con la realtà araba.
Israele, 18/04/2025