di Chiara Morello

 

Il lavoro di riordino delle carte di Achille Colombo, donate all’Archivio Terracini dal nipote Fabio Lopez Nunes nel 2020, ci permette di fare luce su un periodo di notevole interesse storico e insieme di ricostruire la storia di un personaggio di grande importanza ma che, a causa della sua “natura riservata ed austera”, è stato quasi del tutto dimenticato.

Achille Colombo nasce a Voghera il 7 luglio 1882 da Beniamino e Eleonora “Onorina” Debenedetti. La famiglia si trasferisce presto a Cuneo, dove Beniamino ricopre il ruolo di preside dell’istituto Tecnico femminile. Achille cresce in una famiglia colta e liberale, come possiamo intuire anche dalla lettura di un discorso tenuto dal padre circa la necessità dell’educazione della donna, oggetto di una pubblicazione conservata tra le carte.

Il 15 gennaio 1905 entra nella Società delle Cartiere Meridionali in qualità di corrispondente, e nel frattempo riesce a laurearsi in Giurisprudenza presso l’Università di Genova. La sua carriera nelle Cartiere Meridionali è rapidissima: dapprima direttore della Cartiera di Intra, poi segretario della sede centrale, a soli 31 anni viene nominato direttore amministrativo, nel 1919 amministratore delegato e direttore generale, oltre che vice presidente. Mantiene queste cariche fino al 1940, quando le leggi fasciste lo costringono a lasciare il suo lavoro e il suo Paese per cercare rifugio in America.

È impossibile riassumere in una breve nota le molteplici attività di Achille Colombo nei lunghi anni dedicati all’industria italiana e a quella cartaria in particolare. L’azienda da lui diretta raggiunse un alto livello di prosperità e si allineò fra le maggiori cartiere d’Italia per vastità di impianti e per l’importanza della sua produzione.

Dotato di un intuito e una competenza tecnica eccezionali, egli ideò e brevettò una macchina per buste “duplex” che, per molti anni, fu considerata fra le più innovative del mondo per tale genere di produzione.

Profondo conoscitore dei molteplici processi della produzione industriale, Achille si occupò in modo particolare del problema della riduzione dei costi di fabbricazione, promuovendo la costituzione dell’Unione Commerciale Cartiere, di cui fu per molti anni presidente ed amministratore. Tale organismo riuscì a ottenere sensibili riduzioni nel costo della produzione, attraverso una migliore specializzazione dei diversi tipi di carta fra le cartiere aderenti, che divennero così in grado di sostenere la pesante concorrenza dei più grandi impianti settentrionali.

A testimonianza del riconoscimento del merito e dell’impegno per l’industria italiana Achille Colombo fu nominato Cavaliere nel 1915, Commendatore nel 1920, Grand’Ufficiale nel 1930, Cavaliere al merito del lavoro nel 1931 e Cavaliere degli ordini di San Maurizio e San Lazzaro nel 1934.

Nei rapporti con gli operai e i dipendenti, che considerava come preziosi collaboratori, Colombo dimostrò una comprensione e un senso di equanimità che gli valsero l’affetto e la stima di tutti. Forse unico fra i grandi capitani d’industria, egli ricevette, infatti, la tessera di “operaio Cartaio” conferitagli il 15 febbraio 1931 dalla Confederazione Nazionale dei sindacati industriali. A dimostrazione ulteriore di quanto gli stessero a cuore le necessità e le condizioni degli operai, nella ricorrenza del 25° anniversario della sua assunzione alle Cartiere Meridionali, egli destinò la somma di un milione di lire dal suo patrimonio personale a una Fondazione creata con lo scopo di integrare la pensione percepita dagli operai più bisognosi.

Negli Stati Uniti, dove arrivò nel 1940 a seguito di una breve permanenza prima in Argentina e poi in Cile, Achille si dedicò allo studio e alla creazione di una nuova macchina per scrivere fotoscrivente, che non riuscirà però a far produrre.

Nel 1947 ottenne la naturalizzazione statunitense; morì improvvisamente a New York nel dicembre del 1951.

Un “documento” molto particolare, acquisito dall’Archivio contestualmente alle carte, è il prototipo della macchina da scrivere silenziosa, elettrica ed a tamburo rotante, con una tastiera “ergonomica” ideata da Achille e da lui brevettata nel 1938. Si tratta di una testimonianza straordinaria, unica nel suo genere, che rimane come segno concreto del genio e dell’abilità di un uomo decisamente fuori dal comune che merita di essere riscoperto e ricordato. (foto 4)

Nella Digital Library del nuovo sito internet dell’Archivio Terracini è possibile scorrere alcune immagini dell’attività professionale e privata di Colombo, e ascoltare un suo interessante ritratto nell’intervista rilasciata a Chiara Pilocane da Fabio Lopez Nunes.


https://www.archivioterracini.it/

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